Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Roberto (del 28/10/2010 @ 14:45:03, in news, linkato 1150 volte)
La prima spolverata di neve ha fatto la sua prima comparsa sulle cime più alte del Pollino. Rendendo piu' suggestivo questo periodo autunnale.
Di Admin (del 27/10/2010 @ 12:53:41, in news, linkato 1193 volte)
Da oggi sono disponibili online nella sezione "meteo" gli aggiornamenti in tempo reale della Stazione Meteo La Crosse WS3600 - Via Circumvallazione 852 s.l.m. di SANTINO DE LUCA.
Di Roberto (del 26/10/2010 @ 07:50:12, in news, linkato 1059 volte)
Nel lungo weekend di fine ottobre a San Severino Lucano, sarà il teatro a farla da padrona, dal 29 ottobre al primo novembre è prevista la prima edizione del Pollino Teatro Festival. Una quattro giorni di recital attività ludico laboratoriali, video proiezioni e spettacoli itineranti sull’educazione ambientale e il turismo sostenibile nel Parco Nazionale del Pollino. Promotore dell’iniziativa l’amministrazione comunale e organizzata dal Centro di Educazione Ambientale Pollino-Basilicata che da anni ricerca nuove modalità comunicative sia per la diffusione di una migliore cultura ambientale che per far conoscere le bellezze del Pollino. Una nuova proposta quella del Festival che arricchisce il parterre di offerte culturali e ricreative offerte dal comune. Tanti gli artisti coinvolti in una manifestazione che ha il carattere della kermesse, valida sia come contenitore di linguaggi nuovi e sia come efficace veicolo di produzioni e performances artistiche interessanti e di qualità. il programma dell’iniziativa :
venerdì 29 ottobre PRESENTAZIONE DELLA RASSEGNA ore 17.00 (Sala Centro Visite) LA GIOSTRA E IL MULINO di e con Bruno Niola, regia di Carmen Piga ore 21.00 (Centro Visite) Sabato 30 ottobre I L POPOLO DEL BOSCO Regia di Giovanna Facciolo (I Teatrini – Napoli) ore 10.00 e ore 16.00 (Bosco Magnano) L’ALBERO di e con Marco Randellini (Il Cerchio Tondo – Lecco) ore 18.30 p.zza G. Marconi I RACCONTI DEL BOSCO di e con Filippo Arcelloni (Ass. Piacenza Kultur Dom) ore 21.00 (Centro Visite) Domenica 31 ottobre QUANDO L’UOMO DEPOSE LA ZAPPA di e con Filippo Arcelloni, Ass. Piacenza Kultur Dom ore 10.00 (Bosco Magnano) UN CARICO DI GIOCHI a cura di Joan Rovira, Il Cerchio Tondo – Lecco ore 15.00 p.zza G. Marconi GENIUS LOCI, IL DIO DEI LUOGHI PERDUTI a cura di Francesco Bevilacqua ore 16.30 (Sala Centro Visite) IL POLLINO: REGNO DI SALAMANDRE, STREGHE E RAGNI a cura degli educatori del CEA Pollino ore 19.00 p.zza Gugliemo Marconi E TUTTI GLI ALBERI BATTERAN LE MANI di e con Carmen Piga ore 21.00 (Centro Visite) Lunedì 1 novembre L’ALBERO di e con Marco Randellini, Il Cerchio Tondo – Lecco ore 11.00 Loc. Mezzana UN CARICO DI GIOCHI a cura di Joan Rovira, Il Cerchio Tondo – Lecco ore 16.00 Loc. Mezzana L’ANIMA DEL POLLINO a cura di Giorgio Braschi ore 16.30 (Sala Centro Visite) STORIE DEL BOSCO ANTICO di e con Giuseppe Maradei, Ass. Teatro La Sirena – Castrovillari ore 21.00 Centro Visite
Di Roberto (del 22/10/2010 @ 14:37:38, in news, linkato 961 volte)
Sarà costituito a breve, a San Severino Lucano, il forum comunale dei giovani. Il consiglio comunale ha approvato il regolamento per la composizione, l’organizzazione e il funzionamento dell’organo consultivo di rappresentanza. La Giunta ha approvato l’avviso pubblico per la richiesta di partecipazione all’importante organismo, ne potranno far parte tutti i giovani di San Severino Lucano di età compresa fra 15 e 33 anni. Il Forum dei Giovani vuole essere un luogo di discussione e produzione di idee e confronto, a cui possono partecipare in modo volontario ed individuale tutti i giovani. E’ uno strumento, un luogo, dove i giovani residenti possano incontrarsi e confrontarsi, portare le proprie esperienze, i propri desideri, le proprie idee. E’ un luogo nel quale è possibile discutere di tutto ciò che si ritiene utile, in merito all’essere giovane oggi, un luogo nel quale condividere idee e progetti, pensare e proporre iniziative, eventi, che riguardano il mondo giovanile e non solo. U n Forum per promuovere la partecipazione diretta dei giovani in linea con quanto previsto dalla Carta d’Europa della Partecipazione dei Giovani alla vita Locale e Regionale del 21 maggio 2003.
Di Francesco (del 08/10/2010 @ 23:47:20, in news, linkato 998 volte)
Domenica pomeriggio (10 ottobre 2010), il palcoscenico di Mezzana di San Severino Lucano, ospiterà La Medea di Euripide. A metterlo in scena l’Associazione “Amici del teatro” di Lauria in collaborazione con l’Agenzia New Style Communications di Buonabitacolo (Sa). Il testo classico di Euripide è rivisto e diretto da Giancarlo Guercio che pur mantenendo l’impostazione classica, ha apportato delle opportune e originali modifiche, come la recitazione dei cori in dialetto per rendere la rappresentazione più fruibile da parte di un pubblico di vario genere.
L’iniziativa patrocinata dall’amministrazione comunale di San Severino Lucano, guidata dal sindaco Saverio De Stefano, rientra nel calendario di animazione e attrazione predisposto per l’autunno.
Il testo è stato allestito secondo l’impostazione classica, senza apportare notevoli stravolgimenti e assicurando una fedeltà al testo classico originale.
La scena si svolge a Corinto, dove Medea, suo marito Giasone ed i loro due figli vivono tranquillamente. La donna ha aiutato il marito nell'impresa del Vello d'oro, abbandonando così il proprio padre, Eeta. Il vello d'oro era, secondo la mitologia greca, il vello di ariete d'oro capace di volare, che Ermes donò a Nefele e che fu, in seguito, rubato da Giasone.
Dopo dieci anni, però, Creonte, re della città, vuole dare sua figlia Creusa in sposa a Giasone, dando così a quest'ultimo la possibilità di successione al trono. Giasone accetta, abbandonando così sua moglie Medea.
Vista l'indifferenza di Giasone, malgrado la disperazione della donna, Medea medita una tremenda vendetta. Fingendosi rassegnata, manda in dono un mantello alla giovane Creusa, la quale, non sapendo che il dono è pieno di veleno, lo indossa per poi morirne fra dolori strazianti. Il padre Creonte, corso in aiuto, tocca anch'egli il mantello, morendo.
Ma la vendetta di Medea non finisce qui. Per assicurarsi che Giasone non abbia discendenza, uccide i figli avuti con lui, condannandolo all'infelicità perpetua.
Il dramma di Medea, dicono i promotori, è universale, non ha tempo né linguaggi, si “rivive”.
Una donna viene tradita e reagisce.E’ la forza della scelta, il desiderio profondo di giustizia.
L’appuntamento con uno dei personaggi più celebri del mondo classico, per forza drammatica, complessità ed espressività, è a Mezzana domenica alle 18,30.
Fonte: www.sanseverinolucano.info
I preti fanno notizia e questo avviene, purtroppo, soltanto quando qualcosa di “strano” li riguarda. La stampa, poi, gongola, allorchè qualche scandalo si affaccia all'orizzonte, minacciando pioggia di particolari, confessioni, precisazioni, rivelazioni e provvedimenti. Ma, noi preti vorremmo far notizia – e la facciamo, ma nessuno la coglie – per un fatto molto più semplice: la fedeltà continua, giorno dopo giorno – direi ora dopo ora, - per tutta la vita, ad una missione talmente “strana”, da riempire totalmente la mente e il cuore di ciascuno: rendere presente Cristo Gesù. E' questa, la nostra vera ambizione. E' soltanto questo il nostro programma, che non può essere messo in discussione da nulla e da nessuno. Ai laici domandiamo di attendersi anzitutto questo da noi: il resto, in ogni caso, deve avere un aggancio con tale prioritario nostro dovere. Dire quanto si richieda al giorno d'oggi ad un Pastore di anime è né semplice né facile e quali doti, quali prerogative, quale preparazione questo compito necessiti è altrettanto difficile, se non impossibile. Il Parroco, adoperando un termine militaresco, è perennemente in trincea, o in prima linea, ovunque egli operi, dalle metropoli al terzo mondo. Nonostante il periodo difficilissimo per l'immagine dei sacerdoti, a motivo delle note vicende venute alla ribalta negli ultimi mesi, non viene meno la fiducia dei fedeli nei confronti di uomini che hanno lasciato tutto per servire Dio e i fratelli. Chi crede e sa distinguere non si lascia fuorviare certo dalle amplificazioni (spesso non del tutto disinteressate) della stampa e sa invece guardare alla sostanza delle cose. Ci sono stati, è vero, dei casi in cui alcuni sacerdoti hanno tradito la loro vocazione e il sacramento, facendo un profondo male alle vittime e alla Chiesa. I casi di indegnità non possono oscurare il luminoso impegno che il clero italiano nel suo complesso, da tempo immemore, svolge in ogni angolo del Paese. La stragrande maggioranza dei preti, in Italia e nel mondo, continua ad annunciare il Vangelo, a spezzare il Pane di vita, ad assistere i fratelli in difficoltà (sia economiche, sia spirituali e psicologiche). Continua insomma tutti i giorni e in silenzio a seguire le orme del Maestro e a creare le condizioni per l'avvento di quella che Giovanni Paolo II chiamava la civiltà dell'amore. Abbondano preti che non si chiudono in un ascetismo solitario, ma che vivono in mezzo al mondo e lo redimono e migliorano con la loro inesauribile carità. Afferma Papa Benedetto XVI : “Penso a tutti quei presbiteri che offrono ai fedeli cristiani e al mondo intero l'umile e quotidiana proposta delle parole e dei gesti di Cristo, cercando di aderire a Lui con i pensieri, la volontà, i sentimenti e lo stile di tutta la propria esistenza. Come non sottolineare le loro fatiche apostoliche, il loro servizio infaticabile e nascosto, la loro carità tendenzialmente universale? E che dire della fedeltà coraggiosa di tanti sacerdoti che, pur tra difficoltà e incomprensioni, restano fedeli alla loro vocazione: quella di < >, da Lui particolarmente chiamati, prescelti e inviati?”. Quanti ministri di Dio vivono la loro vocazione in modo esemplare ed eroico, preti che col sangue hanno suggellato il loro amore per la Chiesa in periodi tragici di dittature sanguinarie: con la loro invitta costanza ed eroica fortezza hanno testimoniato i valori autentici. Si pensi al massacro – purtroppo dimenticato – dei 130 preti uccisi dai partigiani in Italia tra il 1944 e il 1951; ben 148 poi furono i cappellani militari morti nella guerra (1940-1945), i parroci italiani furono ben 238 e 41 viceparroci. E' una pagina della storia italiana che ancora gronda sangue. La bimillenaria storia della Chiesa – possiamo dire – è costellata di fulgidi esempi di santità sacerdotale; è imporporata dal sangue di milioni di martiri, assertori e seguaci della verità evangelica. Purtroppo con acredine biliare e avidità canina si cerca oggi di captare tutto ciò che può denigrare gli ecclesiastici eppure pionieri, veri luminari in campo culturale, insigni benefattori dell'umanità, segni di amore, aperti ai lontani, presenti nelle famiglie, vicini ai giovani, disponibili a dare le risposte e le risorse della fede ai numerosi problemi.
Di Francesco (del 01/10/2010 @ 20:03:35, in news, linkato 1086 volte)
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