Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Roberto (del 22/10/2010 @ 14:37:38, in news, linkato 968 volte)
Sarà costituito a breve, a San Severino Lucano, il forum comunale dei giovani. Il consiglio comunale ha approvato il regolamento per la composizione, l’organizzazione e il funzionamento dell’organo consultivo di rappresentanza. La Giunta ha approvato l’avviso pubblico per la richiesta di partecipazione all’importante organismo, ne potranno far parte tutti i giovani di San Severino Lucano di età compresa fra 15 e 33 anni. Il Forum dei Giovani vuole essere un luogo di discussione e produzione di idee e confronto, a cui possono partecipare in modo volontario ed individuale tutti i giovani. E’ uno strumento, un luogo, dove i giovani residenti possano incontrarsi e confrontarsi, portare le proprie esperienze, i propri desideri, le proprie idee. E’ un luogo nel quale è possibile discutere di tutto ciò che si ritiene utile, in merito all’essere giovane oggi, un luogo nel quale condividere idee e progetti, pensare e proporre iniziative, eventi, che riguardano il mondo giovanile e non solo. U n Forum per promuovere la partecipazione diretta dei giovani in linea con quanto previsto dalla Carta d’Europa della Partecipazione dei Giovani alla vita Locale e Regionale del 21 maggio 2003.
Di Francesco (del 08/10/2010 @ 23:47:20, in news, linkato 1006 volte)
Domenica pomeriggio (10 ottobre 2010), il palcoscenico di Mezzana di San Severino Lucano, ospiterà La Medea di Euripide. A metterlo in scena l’Associazione “Amici del teatro” di Lauria in collaborazione con l’Agenzia New Style Communications di Buonabitacolo (Sa). Il testo classico di Euripide è rivisto e diretto da Giancarlo Guercio che pur mantenendo l’impostazione classica, ha apportato delle opportune e originali modifiche, come la recitazione dei cori in dialetto per rendere la rappresentazione più fruibile da parte di un pubblico di vario genere.
L’iniziativa patrocinata dall’amministrazione comunale di San Severino Lucano, guidata dal sindaco Saverio De Stefano, rientra nel calendario di animazione e attrazione predisposto per l’autunno.
Il testo è stato allestito secondo l’impostazione classica, senza apportare notevoli stravolgimenti e assicurando una fedeltà al testo classico originale.
La scena si svolge a Corinto, dove Medea, suo marito Giasone ed i loro due figli vivono tranquillamente. La donna ha aiutato il marito nell'impresa del Vello d'oro, abbandonando così il proprio padre, Eeta. Il vello d'oro era, secondo la mitologia greca, il vello di ariete d'oro capace di volare, che Ermes donò a Nefele e che fu, in seguito, rubato da Giasone.
Dopo dieci anni, però, Creonte, re della città, vuole dare sua figlia Creusa in sposa a Giasone, dando così a quest'ultimo la possibilità di successione al trono. Giasone accetta, abbandonando così sua moglie Medea.
Vista l'indifferenza di Giasone, malgrado la disperazione della donna, Medea medita una tremenda vendetta. Fingendosi rassegnata, manda in dono un mantello alla giovane Creusa, la quale, non sapendo che il dono è pieno di veleno, lo indossa per poi morirne fra dolori strazianti. Il padre Creonte, corso in aiuto, tocca anch'egli il mantello, morendo.
Ma la vendetta di Medea non finisce qui. Per assicurarsi che Giasone non abbia discendenza, uccide i figli avuti con lui, condannandolo all'infelicità perpetua.
Il dramma di Medea, dicono i promotori, è universale, non ha tempo né linguaggi, si “rivive”.
Una donna viene tradita e reagisce.E’ la forza della scelta, il desiderio profondo di giustizia.
L’appuntamento con uno dei personaggi più celebri del mondo classico, per forza drammatica, complessità ed espressività, è a Mezzana domenica alle 18,30.
Fonte: www.sanseverinolucano.info
I preti fanno notizia e questo avviene, purtroppo, soltanto quando qualcosa di “strano” li riguarda. La stampa, poi, gongola, allorchè qualche scandalo si affaccia all'orizzonte, minacciando pioggia di particolari, confessioni, precisazioni, rivelazioni e provvedimenti. Ma, noi preti vorremmo far notizia – e la facciamo, ma nessuno la coglie – per un fatto molto più semplice: la fedeltà continua, giorno dopo giorno – direi ora dopo ora, - per tutta la vita, ad una missione talmente “strana”, da riempire totalmente la mente e il cuore di ciascuno: rendere presente Cristo Gesù. E' questa, la nostra vera ambizione. E' soltanto questo il nostro programma, che non può essere messo in discussione da nulla e da nessuno. Ai laici domandiamo di attendersi anzitutto questo da noi: il resto, in ogni caso, deve avere un aggancio con tale prioritario nostro dovere. Dire quanto si richieda al giorno d'oggi ad un Pastore di anime è né semplice né facile e quali doti, quali prerogative, quale preparazione questo compito necessiti è altrettanto difficile, se non impossibile. Il Parroco, adoperando un termine militaresco, è perennemente in trincea, o in prima linea, ovunque egli operi, dalle metropoli al terzo mondo. Nonostante il periodo difficilissimo per l'immagine dei sacerdoti, a motivo delle note vicende venute alla ribalta negli ultimi mesi, non viene meno la fiducia dei fedeli nei confronti di uomini che hanno lasciato tutto per servire Dio e i fratelli. Chi crede e sa distinguere non si lascia fuorviare certo dalle amplificazioni (spesso non del tutto disinteressate) della stampa e sa invece guardare alla sostanza delle cose. Ci sono stati, è vero, dei casi in cui alcuni sacerdoti hanno tradito la loro vocazione e il sacramento, facendo un profondo male alle vittime e alla Chiesa. I casi di indegnità non possono oscurare il luminoso impegno che il clero italiano nel suo complesso, da tempo immemore, svolge in ogni angolo del Paese. La stragrande maggioranza dei preti, in Italia e nel mondo, continua ad annunciare il Vangelo, a spezzare il Pane di vita, ad assistere i fratelli in difficoltà (sia economiche, sia spirituali e psicologiche). Continua insomma tutti i giorni e in silenzio a seguire le orme del Maestro e a creare le condizioni per l'avvento di quella che Giovanni Paolo II chiamava la civiltà dell'amore. Abbondano preti che non si chiudono in un ascetismo solitario, ma che vivono in mezzo al mondo e lo redimono e migliorano con la loro inesauribile carità. Afferma Papa Benedetto XVI : “Penso a tutti quei presbiteri che offrono ai fedeli cristiani e al mondo intero l'umile e quotidiana proposta delle parole e dei gesti di Cristo, cercando di aderire a Lui con i pensieri, la volontà, i sentimenti e lo stile di tutta la propria esistenza. Come non sottolineare le loro fatiche apostoliche, il loro servizio infaticabile e nascosto, la loro carità tendenzialmente universale? E che dire della fedeltà coraggiosa di tanti sacerdoti che, pur tra difficoltà e incomprensioni, restano fedeli alla loro vocazione: quella di < >, da Lui particolarmente chiamati, prescelti e inviati?”. Quanti ministri di Dio vivono la loro vocazione in modo esemplare ed eroico, preti che col sangue hanno suggellato il loro amore per la Chiesa in periodi tragici di dittature sanguinarie: con la loro invitta costanza ed eroica fortezza hanno testimoniato i valori autentici. Si pensi al massacro – purtroppo dimenticato – dei 130 preti uccisi dai partigiani in Italia tra il 1944 e il 1951; ben 148 poi furono i cappellani militari morti nella guerra (1940-1945), i parroci italiani furono ben 238 e 41 viceparroci. E' una pagina della storia italiana che ancora gronda sangue. La bimillenaria storia della Chiesa – possiamo dire – è costellata di fulgidi esempi di santità sacerdotale; è imporporata dal sangue di milioni di martiri, assertori e seguaci della verità evangelica. Purtroppo con acredine biliare e avidità canina si cerca oggi di captare tutto ciò che può denigrare gli ecclesiastici eppure pionieri, veri luminari in campo culturale, insigni benefattori dell'umanità, segni di amore, aperti ai lontani, presenti nelle famiglie, vicini ai giovani, disponibili a dare le risposte e le risorse della fede ai numerosi problemi.
Di Francesco (del 01/10/2010 @ 20:03:35, in news, linkato 1095 volte)
Di Roberto (del 30/09/2010 @ 15:18:28, in news, linkato 939 volte)
La Basilicata attraverso il Comune di San Severino Lucano è presente a Bruxelles per l’8° Settimana Europea delle Regioni e delle Città Dal 4 al 7 ottobre 2010 la Direzione Generale delle politiche regionali della Commissione Europea (DG REGIO), insieme con il Comitato delle Regioni ospiterà a Bruxelles l’8° Settimana Europea delle regioni e delle città, il più grande evento annuale sullo sviluppo urbano e regionale. I rappresentanti di 245 regioni e città europee di 34 paesi prenderanno parte a quest’evento, che includerà, fra le altre attività, una grande area espositiva in cui le autorità locali/regionali e le imprese commerciali mostreranno dei progetti. Il Comune di San Severino Lucano col progetto CHORD, progetto di Cooperazione Internazionale, Programma MED,coordinato dall'Europrogettista Angela Zifarone, sarà uno dei progetti presentati durante questa edizione degli Open Day. Un info-point del progetto sarà collocato nell’area della Cooperazione Interregionale del Comitato delle Regioni (5° piano, rue Belliard 99-101 1040 Bruxelles) e ai visitatori sarà distribuito materiale informativo, volantini, materiale illustrativo, materiale digitale sul progetto e sui partner. Quest’evento, costituisce una piattaforma eccellente per promuovere CHORD e quindi, il Comune di San Severino Lucano e la Basilicata, quale esempio di best practice sulla cooperazione internazionale nel bacino del Mediterraneo. Una vetrina promozionale non indifferente, all’interno di un evento che coinvolge regioni e città di tutta Europa, imprese, banche, associazioni internazionali e organizzazioni accademiche, prevede un calendario di circa 100 seminari, workshop, dibattiti, mostre e opportunità di networking per circa 6.000 partecipanti tra cui 250-300 giornalisti.
Di Admin (del 17/09/2010 @ 16:38:56, in news, linkato 1065 volte)
Nuovo video: "Gli Antichi Mulini e le Meraviglie del Pollino", commissionato dal comune di San Severino Lucano.
Di Admin (del 08/09/2010 @ 15:49:24, in news, linkato 1550 volte)
Da oggi è disponibile il download del libro "San Severino Lucano, notizie storiche, geografiche, religiose, folkloristiche & varie" di don Camillo Perrone (si ringrazia IL COSCILE per la gentile concessione dell'opera) nell'apposita rubrica curata dallo stesso autore nonchè nella sezione "pubblicazioni". Nuova fotogallery: "Foto storiche di San Severino Lucano" tratte dall'archivio di don Camillo Perrone. La redazione
Di Roberto (del 08/09/2010 @ 02:13:31, in news, linkato 943 volte)
Nella seconda domenica di settembre, come da tradizione i pellegrini accompagnano la Madonna di Pollino che fa ritorno dal Santuario sul monte dedicato a San Severino. Si parte alle ore 4 e mezza del mattino. La processione prosegue fino alla frazione Mezzana; subito la Santa Messa, la processione riparte per San Severino Lucano dove ad accoglierla ci sono i fedeli e per finire i colori gioiosi di fuochi d'artificio.
Di Francesco (del 02/09/2010 @ 17:27:34, in news, linkato 1078 volte)
E' nato Italian Wild Wolf
il primo sito italiano interamente dedicato a canis lupus italicus.
Tra le tante attività di Provediemozioni.it quella della difesa del lupo è sempre stata una parte importante.
Con questo nuovo blog vogliamo dedicare al nostro amico un spazio tutto suo con l’obiettivo di far conoscere pregi e difetti dell’animale più affascinante e meraviglioso del mondo e con lo scopo di darvi l’opportunità di farvi una propria opinione nel mare di disinformazione. Italianwildwolf.it nasce con il preciso intento di difendere il lupo dagli attacchi ingiustificati dell’Uomo, in particolare dalla falsa informazione, gli umani che odiano i lupi spesso non lo conoscono o sono stati male informati. In questo sito vogliamo semplicemente darvi le informazioni giuste per farvi conoscere il vero lupo, il lupo selvatico italiano che vive nei boschi e nelle colline sempre più vicino a noi. Vogliamo parlarvi del lupo che ci fiuta e ci osserva ogni giorno ma che evita ogni incontro sapendo che l’Uomo è l’unico animale che può ucciderlo. Vogliamo in sostanza replicare a tutte quelle persone che sostengono la cattiveria del lupo senza conoscerlo, che sono convinti che il lupo sia un male da distruggere. A queste persone noi rispondiamo con osservazioni sul campo, con ricerca meticolosa e con documentari fotografici e video. Siamo sempre più convinti che il lupo sia una risorsa e come tale va tutelato. Sappiamo che non sarà facile ma se solo riusciremo ad attirare la vostra attenzione su questo tema e mettervi qualche dubbio avremo già raggiunto il nostro scopo, vi chiediamo quindi di seguirci in questo nuovo sito troverete tutte le iniziative che ogni anno dedichiamo al vero lupo selvatico dei nostri boschi. http://www.italianwildwolf.com
Al di là dei pubblici pronunciamenti, che in politica rappresentano sempre merce a basso costo, la crisi profonda che il mondo sta attraversando da circa un anno e mezzo ha messo a nudo la necessità che vengano rivisti profondamente alcuni meccanismi nell'economia, per cercare di evitare che si ripetano le circostanze che hanno portato sull'orlo del crack il villaggio globale dell'economia.
A parte le necessarie limitazioni alla finanza eccessiva (pia illusione, infatti tutto sembra tornato a due anni fa, con bonus in via di distribuzione ai manager di Wall Street e della City londinese per oltre 20 miliardi di dollari!) sono necessarie delle riforme che mettano il sistema economico in grado di affrontare un mondo profondamente cambiato.
Per tornare all'Italia, si pensa di mettere mano ancora una volta al sistema fiscale, alleggerendo le aliquote delle fasce più deboli, e al contempo dare agevolazioni alle imprese che investono.
In un momento di finanza pubblica molto sofferente, tuttavia, è difficile immaginare che si allarghino i cordoni della borsa: il rischio è che misure destinate a creare consenso politico determinino ammanchi di cassa con benefici tutto sommato molto limitati per i cittadini.
La questione italiana è di natura strutturale: la spesa pubblica per oltre il 75% è destinata a stipendi e pensioni, e solo quindi meno di un quarto delle risorse complessive è destinato a spese per manutenzioni e nuovi investimenti (in tutti i settori, dalle infrastrutture alla sanità, dalla scuola alla ricerca ecc...).
Quindi parlare di seria riforma del sistema pensionistico – per esempio – non significa tagliare la pensione a chi già la percepisce, ma pensare che il sistema è notevolmente cambiato da quando fu pensato, la vita media si è allungata, il tenore di vita è migliorato. Le risorse che si libererebbero potrebbero andare ad investimenti produttivi a beneficio delle giovani generazioni.
Le riforme costano, si sa, in termini di risorse e di consenso, da qui si vede se una classe dirigente è all'altezza del suo ruolo.
In linea generale si esige un fisco giusto non vessatorio né ricattatorio, è strumento decisivo di regolazione dello Stato sociale, insieme a un sistema sostenibile di previdenza. Entrambi devono essere “servizi” certi e non un minaccioso assillo. Solo così il “contratto sociale” ha il senso di un autentico bene per tutti gli italiani.
Riguardo al federalismo fiscale al Sud pare una strada lastricata di tagli. Si rileva qui che la copertura della spesa corrente con i tributi propri (Irap, addizionale regionale Irpef, tasse universitarie etc.) delle regioni ordinarie italiane che è pari al 45,6% ma tocca valori minimi come il 31,3% in Campania, il 30,2% in Puglia, il 29,6% in Umbria, il 22,3% in Calabria e il 21,6% in Basilicata.
La Basilicata, dove il tasso di copertura è pari al 21,6%, per raggiungere il tasso medio nazionale (45,6%) dovrebbe aumentare la copertura di 24 punti. Insomma si ha paura che il federalismo fiscale diventa non un meccanismo per ridistribuire le risorse, nel segno della perequazione e della solidarietà, ma un meccanismo per trattenere all'interno di territori e delle aree più ricche una quota maggiore della ricchezza prodotta, per reinvestirla per il vantaggio di quell'area e non di tutto il Paese; occorre che il federalismo fiscale sia davvero solidale ed efficiente.
Se economia e politica non sono vissute nella solidarietà, non ci saranno mai vera giustizia e bene comune.
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