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Lo chiamavano Etno-Pollino (di Beatrice Ciminelli)

[di Beatrice Ciminelli, su “La Grande Lucania” n. 8/2014]

LO CHIAMAVANO ETNO-POLLINO
C’era una volta, nel paese delle liste civetta, un festival denominato Etnopollino. La manifestazione, che si svolgeva durante l’estate sanseverinese, dal 1996 ad oggi ha ospitato oltre 40 gruppi musicali, contando la presenza di più di 50000 spettatori e divenendo uno degli eventi musicali più conosciuti nel Sud Italia. Il festival è luogo di incontro per migliaia di giovani e fino a qualche anno fa è stato un prestigioso palcoscenico per artisti le cui produzioni musicali rientrano tra le più significative del panorama ritmico italiano. Tra i numerosi musicisti che hanno calcato il palco dell’Etnopollino annoveriamo gli Avion Travel, Daniele Silvestri, gli Almamegretta, Teresa De Sio, Eugenio Bennato e tanti altri. Nelle ultime edizioni, però, si è scelto di ampliare le produzioni presentate al festival, determinando la nuova denominazione della rassegna e tracciando il percorso verso il quale il festival si orienterà nelle sue manifestazioni future. Di recente è stato possibile ascoltare le cosiddette musiche attuali che hanno affiancato quelle etniche protagoniste delle precedenti edizioni, ma sembra che questa inversione di tendenza rispetto al passato si sia rivelata alquanto fallimentare. Con una operazione gattopardesca il nome della rassegna si è tramutato in Pollino Music Festival, ma il cambiamento non ha dato gli effetti sperati: le tre serate dedicate ai concerti dei nuovi gruppi non hanno risollevato le sorti del turismo, che ha ormai subito una considerevole battuta d’arresto. I nuovi generi musicali non hanno portato turismo di qualità, ma una buona dose di malcontento che imperversa tra la popolazione, dopo gli atti vandalici protagonisti degli anni passati . Inoltre, l’estate sanseverinese è sull’orlo di una crisi di nervi: da un lato c’è chi tenta di arginare il problema proponendo rappresentazioni sul brigantaggio che appaiono ormai trite e ritrite, dall’altro i cittadini stufi di un programma estivo banale e noioso che, per giunta, non regge più il confronto con le manifestazioni dei paesi limitrofi. E vogliamo parlare del festival in onore del compositore Gregorio Strozzi? No, per questa volta facciamo vivere tutti felici e contenti.

Beatrice Ciminelli

beatrice08

 

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