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Di Beatrice Ciminelli: Esperienza a Medjugorje

Cominciamo la narrazione “in medias res”: confesso ai lettori di essermi recata a Medjugorje non tanto perché mossa da fervore religioso, bensì animata da quello spirito critico che alimenta la sete di conoscenza.

La vicenda di Medjugorje parte dal lontano 24 giugno 1981,giorno in cui la Madonna sarebbe apparsa a sei bambini nella campagna del paesino della Bosnia- Erzegovina.Da allora ,il luogo è diventato meta di turismo religioso per milioni di fedeli ogni anno , al punto da riuscire a strappareil primato a Lourdes e a Fatima come meta di pellegrinaggio.Già nel 2010, Benedetto XVI aveva affidato a una commissione internazionale, presieduta dal cardinale Ruini e composta da diciassette membri provenienti da tutto il mondo (porporati, vescovi, teologi e psicologi scelti tra i massimi esperti di mariologia e apparizioni) il compito di approfondire il fenomeno Medjugorje. Il lavoro è durato più di tre anni e, il 23 gennaio scorso, l’ex presidente della Cei, che non ha mai messo piede nel paesino della Bosnia Erzegovina, ha informato Bergoglio dei risultati a cui è giunta la commissione.  Come giudicherà il Papa il dossier faticosamente compilato dalla commissione istituita nel 2010 da Ratzinger? Poco prima di decollare alla volta di Roma per il Conclave,il cardinale Bergoglio autorizzava i fedeli della capitale argentina a partecipare a riunioni e conferenze con il veggente Ivan Dragicevic ,ma dopo l’elezione al soglio pontificio ecco arrivare l’inversione di tendenza. Che la Chiesa del compromesso abbia intimato a Papa Francesco di agire con più prudenza? Certamente il caso paradigmatico delle apparizioni che non sono ancora terminate e gli innumerevoli messaggi quotidiani della “Regina della Pace”rafforzano da una parte lo scetticismo di chi definisce il luogo come la “Las Vegas della Fede”e dall’altra l’impossibilità della Chiesa di pronunciarsi definitivamente sul riconoscimento o meno del culto,ma fonti interne al sacro palazzo lasciano intendere una prima volontà del Papa di appaltare Medjugorje ai carismatici del movimento di Rinnovamento nello Spirito,una sorta di cattolicesimo magico ed esoterico congeniale al culto della Madonna più venerata dei Balcani,ma inviso alle più alte gerarchie ecclesiastiche.

Vero è che i fedeli in pellegrinaggio in questo villaggio della Bosnia recitano il Rosario, partecipano alle messe,percorrono la Via Crucis nella collina brulla del Podbrdo e sul sentiero impraticabile che conduce alla croce del monte Krizevac. Il tutto senza avvertire la fatica.

E allora,se il cammino di preghiera porta numerosi atei-cristiani a riscoprire la fede, il perdono e il sacramento dell’Eucaristia ,il miracolo è già avvenuto; per la metafisica e i sogni dei visionari a cui la razionalità non riesce a trovare una spiegazione,ci si nutre del dubbio, poiché la Verità è soprattutto mistero.

Beatrice Ciminelli

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